Uomo politico italiano. Discendente da una ricca e nobile
famiglia di proprietari terrieri pugliesi, studiò Legge
all'università di Napoli e poi abbracciò per qualche tempo la
carriera diplomatica. Successivamente si recò all'estero per continuare
gli studi, prima a Parigi poi a Londra, dove seguì corsi di economia,
scienze sociali e lingue moderne. A Londra, nel 1871 venne a contatto con vari
dirigenti dell'Internazionale socialista e conobbe Marx ed Engels. Quest'ultimo
gli propose di organizzare le sezioni dell'AIL (Associazione Internazionale dei
Lavoratori) in Italia ed egli accettò di mettere la propria intelligenza
e il proprio patrimonio al servizio dell'Internazionale socialista.
C.
cominciò così, nell'estate del 1871, un'opera di penetrazione nei
circoli democratici napoletani e, affiancato dal giovane Enrico Malatesta,
costituì la prima sezione italiana dell'Internazionale. Intrattenne una
stretta corrispondenza con Engels e cercò di contrapporre il socialismo
marxista all'anarchismo bakuniano e al mazzinianesimo. In seguito, influenzato
dalle idee anarchiche, allentò i contatti con Engels e, nel maggio-giugno
1872 si ebbe la sua defezione dal campo marxista e il passaggio al socialismo
libertario di tendenza bakuniana, reso pubblico dopo il primo Congresso della
Federazione Italia dell'AIL (agosto 1872) che era stato presieduto dallo stesso
C. Egli divenne così uno dei più prestigiosi dirigenti e il
massimo finanziatore del movimento anarchico bakuniano, e si gettò in una
serie di imprese (tra l'altro costituì in Svizzera un centro per i
rifugiati politici che divenne la residenza di Bakunin) che presto consumarono
il suo pur cospicuo patrimonio. Ciò che rimaneva fu speso nel 1874 per
l'acquisto di armi che dovevano servire per un piano di insurrezione, poi
completamente fallito. Egli continuò a perseguire progetti di
insurrezione armata che intensificò nel 1877 quando prese parte al
tentativo di sollevazione del Beneventano (Banda di San Lupo) che gli
costò un anno e mezzo di carcere. Ritornato in libertà, riprese
l'attività cospirativa di tipo insurrezionale, ma già cominciava a
denunciare segni di squilibrio psichico. Dopo un tentativo fallito di lanciare a
Londra, nel 1881, insieme con Malatesta, il giornale anarchico "Insurrezione",
cadde in uno stato di profonda depressione. Soffriva di manie di persecuzione ed
era indotto a vedere dovunque spie della polizia. Nel marzo 1882 tornò a
Milano e aderì all'iniziativa di A. Costa che, abbandonato l'anarchismo,
aveva dato vita a un movimento socialista di indirizzo parlamentare. Arrestato,
fu tenuto in carcere per vari mesi e ciò contribuì ad aggravare
notevolmente i suoi disturbi psichici, tanto che quando fu scarcerato
tentò di suicidarsi. In Svizzera riuscì a ristabilirsi, ma,
consapevole della precarietà delle sue condizioni di salute,
rifiutò di candidarsi nelle elezioni dell'autunno 1882, per le quali si
impegnò notevolmente nella campagna elettorale, sostenendo alcuni
compagni candidati al Parlamento e accettando senza più riserve le tesi
marxiste. La sua rinuncia ai principi anarchici e l'accettazione della lotta
politica di tipo parlamentare, segnò l'inizio di una nuova fase storica
del movimento socialista italiano. Molto apprezzato è il suo
Compendio del primo volume del
Capitale di Marx, pubblicato nel
1879 e ristampato in varie edizioni successive (Barletta 1846 - Nocera Inferiore
1892).